La Legge di Bilancio ha fatto molto discutere, ma ha aperto anche delle strade interessanti per molti persone. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Oggi vi parliamo di emendamenti alla Camera che porteranno un surplus economico a numerose famiglie. Approfondiamo tutto più da vicino.
Sono tantissime le disposizioni lanciate per far riprendere economicamente un paese che si trova in chiara difficoltà. Le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese e giorno dopo giorno si vedono esplodere in ordine crescente le spese. E per questo che è dovuto intervenire il governo per cercare di dare connotati più umani in cui le persone potessero agire senza trovarsi a subire troppe penalizzazioni.
Tante novità che hanno fatto sorridere gli italiani, altre più complesse che hanno creato e alimentato qualche dubbio. I punti di domanda sono rimasti aperti di fronte a diverse questioni e sono molti quelli che hanno deciso di interrogarsi in merito. Ma cosa si può fare per uscire da questa crisi? Andiamo a vedere di alcune agevolazioni di cui potrete beneficiare e che sicuramente saranno di vitale importanza per il proseguimento della vostra quotidianità.
Bonus scuole e non solo
Una delle prime novità che viene incentivata per le scuole parte da una serie di emendamenti bipartisan con firma di Azione, Noi Moderati e Forza Italia. Questi hanno chiesto di innalzare dagli 800 euro attuali a 5mila la soglia di detrazione per le spese scolastiche. Il Partito Democratico ha chiesto invece libri gratuiti per tutti gli alunni di scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado. Le spese pari a 70 milioni saranno prese dal Fondo per le esigenze indifferibili.
Si passa poi alle mense scolastiche dove il Pd chiede che si riconosca questo servizio come essenziale e parte integrante dell’attività formativa ed educativa che vengono erogate ai bambini. L’obiettivo è garantire la promozione della salute e di stili di vita sani con riferimento alle fasce soprattutto che vivono delle condizioni economiche sfavorevoli. Si parla di spesa di 500 milioni di euro dall’anno 2025.
E poi si passa al cibo e alla possibile riduzione dell’Iva dal 22% attuale al 5% per quanto riguarda bevande sostitutive del latte a base vegetale come per esempio latte di mandorla, di soia o di riso. Fino a questo momento infatti erano considerate spese privilegiate, senza rendersi conto che c’è chi è obbligato a consumarle per la sempre più elevata intolleranza al lattosio.